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Il Tempietto del Sepolcro di S.Lucia

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La scultura di S. Lucia morente nel Sepolcro della Santa
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Siracusa, nicchia esterna del tempietto del Sepolcro di S. Lucia, (Foto Archivio Cultur'Arte Santa Lucia)

Il tempietto del Sepolcro di S. Lucia

 
Entrando in piazza S. Lucia da via Ragusa il secondo ordine del tempietto ottagonale del Sepolcro di S. Lucia, emerge dal piano della piazza e invita il visitatore ad avvicinarsi fino al cancello di ingresso, per scoprirne la bellezza dell’architettura. Ciò che appare allo sguardo del visitatore è una struttura dal tipico stile barocco, caratterizzato da paraste che incorniciano i due portali e le nicchie dalle forti linee aggettanti che creano piacevoli contrasti di chiaroscuro. I capitelli sono caratterizzati da mascheroni che si rincorrono nelle loro espressioni fantasiose, mentre i portali sono abbelliti in alto da decorazioni scolpite che ricordano modelli a palmette e racemi. Il secondo ordine, totalmente diverso dal progetto del Vermexio che iniziò la costruzione nel 1629, mostra grandi aperture alternate a finestrelle più piccole.
 
L’interno della piccola chiesa ripete lo schema esterno nella decorazione a paraste che delineano le pareti dell’ottagono, con il soffitto suddiviso in spicchi che convergono al centro, dal quale scende un grande e pregevole lampadario in vetro di Murano. Nella parete frontale all’ingresso è collocato il Sepolcro della Santa, isolato dal sistema catacombale che si estende nel sottosuolo della piazza. Il loculo sepolcrale è incorniciato da un apparato ligneo di inizio Novecento che sostituisce l’antico altare seicentesco in marmi colorati, da dicembre 2020 riassemblato e collocato nella parete fra i due ingressi in chiesa.
Siracusa, Sepolcro di S. Lucia, loculo della sepoltura della Santa. (Foto Archivio Cultur'Arte Santa Lucia)
 
All’interno del loculo si possono vedere ancora oggi alcune tracce pittoriche in forme di piccole rose e sulla sommità di esso, una lastra di epoca medievale con le raffigurazioni del cane, del grifo e della colomba, rispettivamente simboli di fedeltà, di forza e di purezza. Sull’apparato ligneo è apposta invece una targa con caratteri dipinti che recita la frase “Lucia omnis plebs te expectat” – Lucia tutto il popolo ti attende – in riferimento al desiderio del ritorno delle spoglie mortali della Santa, che dalla caduta di Costantinopoli si custodiscono a Venezia, venerate nella chiesa dei Ss. Geremia e Lucia. Al di sotto dell’altare è collocata invece la seicentesca statua in marmo della Santa, opera dello scultore Gregorio Tedeschi.
Siracusa, tempietto del Sepolcro di S. Lucia, interno (Foto Archivio Cultur'Arte Santa Lucia)
 
DARIO BOTTARO

Studia all’Istituto Statale d’Arte, si specializza in Pittura e Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Noto e completa gli studi sul patrimonio artistico presso l’Istituto di Scienze religiose S. M. di Monte Berico. Studioso del culto di Santa Lucia, ha pubblicato diversi volumi tra i quali, di recente, Santa Lucia nella pittura aretusea. Pale d’altare e dipinti devozionali nelle chiese della provincia di Siracusa. Ha catalogato il prezioso corredo del Simulacro argenteo della Santa e ha diretto la collana editoriale della Deputazione della Cappella di S. Lucia di Siracusa. Per Morlacchi editore ha collaborato al testo Lux in tenebris lucet.