Palazzolo Acreide, 10 agosto, è il giorno della festa di San Sebastiano. Alle 13 in punto quando il sole è allo zenit, esplode la gioia, si inneggia al santo urlando il suo nome e mentre il pesante fercolo di legno dorato che porta la statua del protettore, scende la ripida scalinata della chiesa barocca nella piazza principale, essa scompare per alcuni istanti sotto una pioggia di colori, di n’zareddi che esplodono dai mortai, disseminati per terra e sulla facciata della chiesa.
San Sebastiano attira su di se migliaia di sguardi e di preghiere, di suppliche e ringraziamenti, a lui si chiede di intervenire nell’umana quotidianità.
È lui che rappresenta l’anello di giunzione fra l’uomo e Dio.
10 agosto 2021, per il secondo anno consecutivo il Covid 19 e i suoi fantasmi capaci di suscitare paura fermano la festa e il suo popolo. Ma non fermano l’arte, che ne rielabora e restituisce i significati.
San Sebastiano Contemporary - Casa Bramante ha organizzato, nel periodo della festa, una mostra dal titolo “Sebastian’s” i cui protagonisti sono gli artisti Corrado Levi e Manuel Scrima in una personale doppia, come potremmo definirla, tutta dedicata a San Sebastiano e ai molteplici significati che possono essere estrapolati dalla sua figura se, per un momento, guardiamo al santo come “uomo”, usciamo dall’aspetto prettamente religioso della sua testimonianza ed entriamo in contatto con l’esperienza di Sebastiano, sofferta e offerta al visitatore come una costante di vita. E basta pensare al simbolo iconografico del santo, ovvero le frecce, che nell’antichità rappresentavano il flagello della peste, per riportarci a quella di oggi, il Covid.
Quelle frecce che trafiggono l’uomo nella sua debolezza, nella sua natura finita racchiusa nel ciclo della vita: nascita, crescita, morte.