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IL MARE SOPRA / IL MARE SOTTO

Matteo Basilé
Giugno 21, 2021
La Fonte Aretusa
Luglio 10, 2021
Ph. © Scatolette

IL MARE SOPRA/IL MARE SOTTO

Dalla lotta al contrabbando all’arte contemporanea.

 
Venti artisti capaci di esprimersi con i mezzi più disparati, un manipolo di illuminati le cui opere sono esposte in una ex torre di avvistamento gettata sullo scoglio di Calabernardo, il luogo più suggestivo della Marina di Noto: pittura, fotografia subacquea, scultura, video. Ma anche un Mastro d’ascia, una couturier e un creatore di essenze, un profumiere insomma.
Li ha chiamati a raccolta Aldo Premoli, giornalista e scrittore, fondatore insieme a Emma Averna di Mediterraneo Sicilia Europa Onlus che ha organizzato Il mare sopra/il mare sotto, una piccola, preziosa esposizione d’arte contemporanea multidisciplinare che il suo curatore legge però da un diverso punto di vista. Premoli non è un curatore classico, nemmeno un accademico: di mostre ne ha organizzate parecchie in Italia e in giro per il mondo e forse per questo essere un grande viaggiatore, un globalista (ma radicato nella tradizione e amante di qualsiasi forma di artigianato) ritiene che l’attività di un Maestro d’ascia esattamente come quella di un militare della Guardia Costiera non valga di meno di quella di un pittore o uno scultore osannato dal mercato dell’arte contemporanea. “Non ci sono pittori della domenica qui – tiene a precisare Premoli - ma nemmeno inutili snob. È un’esposizione comprensibile a tutti, di ogni età, censo e provenienza sociale”.
 
Indubbiamente il luogo dove l’esposizione è allestita non è casuale: il Museo del Mare di Calabernardo, inaugurato nel 2016 da Sebastiano Tusa, all’epoca Soprintendente del Mare della Regione Siciliana. Negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso l’edificio era utilizzato dalla Guardia di Finanza come torre di avvistamento per il contrasto al contrabbando di sigarette e caffè provenienti dalla costa africana; un intervento del Comune di Noto, dopo un periodo di abbandono, lo trasforma in uno spazio espositivo permanente, per il mare e con il mare davanti e la possibilità di scrutare l’infinito orizzonte.
Un emozionante video, disposto su nove schermi, accoglie i visitatori: sono gli operatori del Primo Nucleo subacquei della Guardia Costiera impegnati nel recupero di reperti archeologici, nel liberare le pinne di cetacei dalle reti abbandonate sui fondali o nel terribile e commovente recupero di dispersi di fronte a Lampedusa; nello stesso spazio tre grandi fotografie di Davide Bramante e otto modelli in scala di imbarcazioni tradizionali “scolpite” dal Mastro d’ascia siracusano Alberto Aliffi.
 
Nelle altre piccole sale, disposte su due piani opere di artisti noti come Giovanni Iudice, Francesco Lauretta, Giuseppe Veneziano, Giovanni Viola, Giuseppe Colombo e Ignazio Mortellaro per la pittura; i combine di Alfonso Leto e Rossana Taormina; le sculture di Filippo La Vaccara e Alice Valenti; le fotografie di Francesco Bellina, Davide Bramante, Loredana Iurianello, Antonio Parrinello e Graziana Toscano; la ceramica Guy Marshall Brown. Inoltre la performance di Luigi Presicce, il video fortemente autobiografico di una visionaria come Giovanna Brogna Sonnino. E infine una scultura tessile di Mariella Gennarino e il profumo di Antonio Alessandria con le sue boccette Eperdurmant.
Antonio Alessandria mi ha raccontato di come nella prima metà del Novecento era diffuso nel meridione d’Italia il matrimonio per procura fra una giovane donna e un uomo emigrato in cerca di fortuna – racconta Aldo Premoli – secondo lui gruppi di giovani donne venivano imbarcate su una nave alla volta di un paese sconosciuto per celebrare un matrimonio, quasi sempre con un uomo molto più grande di età quasi immediatamente dopo lo sbarco restando spesso ben presto vedove. A questa vicenda si ispira il suo profumo di cui l’elemento marino è uno dei leit motiv. Potevo dirgli di no?
Anche questo piccolo omaggio olfattivo ci ricorda che il Mediterraneo è uno specchio d’acqua magnifico, ma è sempre stato fortemente navigato da popoli in cerca di migliori possibilità di vita.
Boccette di profumo Eperdurmant di Antonio Alessandria.
Antonio Alessandria con le sue boccette Eperdurmant.
 
L’attraversamento delle sue frontiere ieri come oggi resta tra i più pericolosi del nostro pianeta: di questo parlano ad esempio parlano anche le tre piccole opere di Rossana Taormina costruite con cartine geografiche ricombinate l’una sull’altra. Ogni tessera di questo mosaico che è questo “mare di mezzo” per essere compresa va esaminata alla luce del presente - non sempre rassicurante - e viceversa.
All’esterno della torre, in una vasca naturale disposta tra gli scogli, la scultrice Alice Valenti ha coinvolto i Mastri d’ascia del Cantiere Rodolico di Aci Trezza (discendenti diretti di quelli descritti nei Malavoglia): conficcate sul fondo marino su cui sorge il museo, sei lance recanti ognuna segni apotropaici con cui vengono adornate tradizionalmente le barche dei pescatori siciliani. Su imbarcazioni come queste costruite dai mastri d’ascia da secoli i popoli di tre continenti si sono spostati in cerca di fortuna alla ricerca di pesce di cui cibarsi e opportunità migliori di vita. Le loro imbarcazioni costruite con il legno oggi sono sempre meno richieste, sostituite dagli scafi in vetroresina, affiancati da radar e satelliti. Tutto in sicurezza, ma solo in teoria. In mostra le foto di due grandi reporter siciliani a ricordarcelo: Antonio Parrinello e Francesco Bellina. Il primo con uno scatto conosciuto in tutto il mondo che riprende un operatore della Marina Militare sul ponte della Nave Diciotti insieme a un piccolo migrante; il secondo con una sequenza di quattro immagini in bianco e nero di straordinaria bellezza catturate durante il recupero in mare aperto di scampati al peggio e del loro orribile gommone afflosciato.
La mostra si può visitare fino al 31 agosto a ingresso gratuito. www.mediterraneosiciliaeuropa.org
 
Ph. credits @ Antonio Parrinello, Contatto 2016, Porto di Augusta
 
ANTONIO GERBINO

Una vita passata a raccontare storie con le parole, la penna, la macchina per scrivere, il computer, l’obiettivo. L’ultima in ordine di tempo, nel libro Il patrimonio degli equivoci. Allarme beni culturali in Sicilia. Non ho resistito all’idea di guidare SiracusaCulture, di cui sono Direttore responsabile.