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JUSU E SUSU

Akrai
Giugno 1, 2021
Da Andrea
Giugno 17, 2021
Ph. © Giuseppe Bombaci e Riikka Vainio

JUSU E SUSU

Bipersonale di arte contemporanea

 
San Sebastiano Contemporary – Casa Bramante a Palazzolo Acreide non ha atteso che pochi giorni per riaccendere le luci e aprire le porte dopo la sofferta stagione condizionata dalla pandemia. Fino al 13 giugno nei due piani della Galleria una bipersonale di due artisti, Giuseppe Bombaci e Riikka Vainio, curata da Vito Chiaramonte per il primo e da Aldo Premoli per la seconda.
Visitabile dal venerdì alla domenica e negli altri giorni su appuntamento.
www.sansebastianocontemporary.it

Ambaradam

Giuseppe Bombaci
 
La natura intrinseca della serie di opere Ambaradam di Giuseppe Bombaci mi giunge dalle sue stesse parole durante un nostro incontro nel suo atelier, luogo carico di tele esposte e impacchettate, ovvero di elementi chiari e oscuri, come la superficie dei suoi lavori: un’osservazione, la sua, che desta la mia attenzione e che ci riconduce al senso ultimo della pittura contemporanea, alla grande conquista dell’arte che si epura da scuole e convenzioni ed assume una sua libera identità nell’armonia di forme e colori: “La pittura non deve somigliare a nulla che esista nella realtà. Ogni artista parla un proprio linguaggio che serve a tradurre su un supporto concreto le immagini nuove che genera nella propria mente”.
Poco importa, dunque, se queste opere raccontano di giardini dalla fitta vegetazione che rimandano alle tele di Clifford Still da cui emergono, abbaglianti e taglienti, piccole zip ereditate dalla tradizione pittorica di Barnett Newman; se la natura assume l’incanto ascetico e simbolico dei paesaggi di Paul Klee o se lo stesso Kandinskij dà vita all’Astrattismo partendo proprio dalla medesima riflessione del nostro artista. O meglio, forse importa nella misura in cui l’attribuzione di una scelta artistica ad una fonte dall’innegabile connotazione storica conferisce legittimità e persino autorevolezza al gesto creativo; ed è altresì interessante apprezzare quanto la conoscenza della Storia dell’Arte, la profonda cultura visiva di Bombaci contribuiscano ad arricchire il suo lavoro e invitino a scrutarne gli elementi, uno ad uno, ogni qualvolta ci si trovi dinanzi alle sue opere, in uno squisito esercizio di virtuosismo conoscitivo. Ma poi vi è molto altro: presenze umane che sembrano aver lasciato lì il loro spirito a custodire i tesori di quei luoghi, energia sopita che vuole risorgere, stimoli sensoriali, cura della vita, elementi di fisica e metafisica; infine, Amore, per il Creato tutto, che la Pittura-Natura sembra sussurrarci nei contrasti delle sue campiture vivide e nella varietà della sua materia.

Incantevoli Misure

Riikka Vainio
 
Chi non conosce Riikka Vainio può incontrarne l’essenza nelle sue opere nella bipersonale Jusu e Susu. Il titolo dell’esposizione a lei dedicata è Incantevoli Misure ed è allestita al piano superiore della sede.
Benché sia una selezione di opere autonome, la mostra appare allo sguardo del visitatore come un’installazione site specific in cui le singole opere esposte seguono un unico soave disegno dettato da una traccia invisibile, in perfetto equilibrio l’una con l’altra, comunicando attraverso un linguaggio sinestetico naturale e sovrannaturale a un tempo, perfettamente calibrato e squisitamente gentile. “Laggiù tutto è ordine e bellezza, lusso, calma e voluttà”, per citare un “Fiore” di Baudelaire. Non a caso un Fiore, perché proprio fiori troviamo qui: vividi a dispetto del processo di essiccazione subito, fragili, bellissimi, la cui visione sembra suggerircene l’antico profumo, la consistenza effimera, l’incanto del loro schiudersi. Li troviamo all’interno di grandi quadri-teche dal supporto ligneo, legati l’un l’altro da trasparenti fili di nylon che permettono loro di fluttuare nello spazio della cornice; li troviamo nell’installazione a muro di un’ennesima Venus Pudens – come nella migliore tradizione iconografica classica e moderna – che è assieme metamorfosi ninfica e Natura Madre saldamente ancorata alla terra dalle proprie radici e lanciata alla conquista dell’aria attraverso rami che, come ali spiegate, sembrano elevarla dal suolo e farne una Nike vittoriosa in volo; li troviamo nelle piccole composizioni che rimandano ora ai Concetti Spaziali di Lucio Fontana, ora ai Coriandoli di Tano Festa, in cui il nucleo di una Supernova sembra aver liberato la propria energia in forma di colore; infine, li troviamo nell’installazione al centro della sala, che è frutto di cammino e osservazione dell’artista finlandese tra i vibranti sentieri etnei e di accurata selezione di doni che Tempo e Natura hanno frapposto tra quei sentieri e i passi di Vainio “per non smarrire la conoscenza del passato legata al benessere dell’anima”.
 
ELEONORA AIMONE

Ama l’Arte Concettuale, la Linguistica, la Filosofia e tutto quanto metta in moto il pensiero verso la Conoscenza. Ha collaborato con gallerie di Arte Contemporanea e Arte Fotografica a Milano, scritto per riviste di settore, curato eventi e rassegne in Sicilia, insegna Storia dell'Arte.