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Ortigia e l’Europa

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Ph. © Marcello Bianca

Ortigia e l’Europa. Il racconto di un protagonista.

 
Nel 1994 l’Unione Europea varò il Programma Urban, volto a cofinanziare interventi pilota di riqualificazione di contesti urbani degradati nelle città dei Paesi membri. L’amministrazione comunale di Siracusa partecipò al bando con un progetto rivolto al suo centro storico, Ortigia, che riuscì ad essere ammesso. Di quella iniziativa, il Dr. Ludovico Fulci, all’epoca direttore dell’Istituto Nazionale per il Commercio Estero a Bruxelles, fu testimone privilegiato e mentore.
 
Nel 1992 la mia amministrazione, l’Istituto per il Commercio Estero, mi trasferì a Bruxelles come capo dell'ufficio commerciale italiano della Rappresentanza Permanente presso l’Unione Europea e presso l'Ambasciata per il Belgio. Il mio compito era, come avevo già fatto dal 1981 al 1987, quello di sviluppare i rapporti commerciali e di cooperazione economica delle aziende e degli enti pubblici italiani. Venivo quindi informato, dalle differenti direzioni generali dell'Unione Europea, di tutte le iniziative e i programmi che potevano interessare le aziende e gli enti italiani, e partecipavo a tutte le riunioni per la loro realizzazione.
Nel 1993 la Direzione Generale della Commissione Industria mi informò che aveva avviato allo studio un programma pilota per il rilancio e lo sviluppo delle città europee, che sarebbero state selezionate dalla stessa Direzione Generale. Era la normale procedura con cui venivano avviati i programmi che rientravano nelle mie competenze.
Iniziammo così una serie di incontri in cui venivano impostati i programmi e le iniziative da finanziare, nonché le aziende e gli enti da coinvolgere. Fin dai primi incontri, all’inizio del 1994, mi fu chiaro che Siracusa poteva essere una delle città che potevano rientrare in quel programma. Mia nonna materna era di Siracusa e mia madre adorava la città dove ci portò sempre nel dopoguerra ad assistere alle rappresentazioni classiche. Anche a me la città era sempre piaciuta e pensavo che per l’Unione Europea sarebbe stata una buona scelta.
Contattai quindi il Comune di Siracusa, dove stabilii un buon rapporto con l’assessore Sorbello, che apprezzò molto la mia idea.
Durante la Pasqua di quell'anno avendo deciso con la mia famiglia di trascorrere le vacanze di pasqua a Malta, mi fermai per due giorni a Siracusa, dove ebbi una colazione con l'assessore Sorbello e un approfondito scambio di idee sul progetto. L’assessore mi disse di aver trovato la persona giusta per la preparazione del progetto e che stava per raggiungerci al ristorante.
Si trattava del giovane ingegnere Roberto De Benedictis, che con l’occasione mi diede la pubblicazione di uno studio sul centro storico di Ortigia, a cui aveva partecipato con l’Università di Roma.
Tornato a Bruxelles, ripresi i contatti con la direzione generale dell’Unione Europea, che il 1° luglio del 1994 emise il bando del programma Urban. Chiamai subito il Comune di Siracusa, ma fui deluso nell'apprendere che Sorbello non era più assessore. Stavo per chiudere la telefonata quando ebbi l'idea di chiedere chi fosse il nuovo assessore, e con mia gioia appresi che era l’ingegnere De Benedictis.
Ebbi con lui una lunga telefonata, durante la quale lo informai dell’emissione del bando Urban e concordammo che sarebbe venuto a Bruxelles per incontrare i funzionari responsabili e confrontarsi con loro sulla proposta a cui avrebbe lavorato.
Nei giorni 8 e 9 agosto l'ingegnere De Benedictis venne a Bruxelles, dove ebbe colloqui molto utili con i suddetti responsabili intorno al progetto di riqualificazione dell’isola di Ortigia. In poco meno di un mese aveva fatto un grande lavoro di studio e di ideazione, che fu molto apprezzato.
Ph. © Marcello Bianca
Ph. © Marcello Bianca
 
Tornato a Siracusa, De Benedictis definì il progetto, che fu inviato a Bruxelles il 20 settembre 1994.
Trascorse molto tempo senza che dalla Commissione trapelasse alcuna notizia sull’istruttoria delle proposte delle varie città concorrenti, che erano moltissime.
In una mattinata dell’aprile 1996 ricevetti una telefonata dalla segretaria del Direttore Generale della Commissione, molto dispiaciuta nel dovermi informare che il progetto di Siracusa non era stato accolto. Altre città, mi disse, avevano avuto al precedenza per le più critiche condizioni sociali, come, in Sicilia, Palermo e Catania.
La ringraziai dell'informazione ma, avendo stabilito con la stessa un buon rapporto di amicizia, a seguito dei numerosi incontri sul progetto Urban a cui avevo partecipato, la pregai di leggere comunque il progetto di Siracusa.
Non dimenticherò mai la sorpresa di ricevere la sera dello stesso giorno, verso le 22, una telefonata della stessa signora. Si scusò subito per avermi telefonato a casa ad un’ora così tarda, ma aveva letto il progetto di Siracusa. “È bellissimo”, mi disse. Aggiungendo che ne aveva parlato con il Direttore Generale e insieme avevano deciso di tentare tutti i passi necessari per farlo approvare. Ne avrebbero parlato anche con l’ambasciatore tedesco e mi suggeriva di parlarne anche con quello italiano. Nell’Unione Europea gli ambasciatori sono i rappresentanti permanenti dei rispettivi Stati, con poteri particolari.
Così facemmo. L’Unione Europea allargò la platea delle città beneficiarie, aggiungendone alcune altre, e tra queste Siracusa, per il suo progetto su Ortigia, che fu approvato il 12 dicembre del 1996.
Partecipai in seguito ad alcune riunioni a Siracusa, tra l’assessore De Benedictis ed alcuni operatori economici e sociali della città, nella fase di avvio del progetto e fui molto colpito dall’apprezzamento di questi ultimi.
Anni dopo, venendo a Siracusa, il titolare di una libreria e quello di un ristorante, che certamente non mi conoscevano, mi dissero che la città stava avendo un notevole risveglio. “Sa - mi dissero - qui siamo stati fortunati, perché l’Unione Europea ha approvato il nostro progetto Urban”. Lasciai Bruxelles nel 1998 ma nei miei nuovi incarichi feci ancora qualche missione a Bruxelles.
Ebbi modo di incontrare i funzionari responsabili del progetto Urban. Mi dissero di essere stati estremamente contenti di avere fatto quell'eccezione per includere Siracusa tra le città prescelte, perché quello di Ortigia si confermava tra i progetti più interessanti.
Febbraio 2021
 
LUDOVICO FULCI

Nella sua lunga carriera iniziata nell’Ufficio studi dell’Istituto per il Commercio Estero, ha diretto gli uffici commerciali delle ambasciate italiane di Budapest, Tokyo, Mosca e Bruxelles nonché quello della rappresentanza italiana presso l’Unione Europea. Ha guidato numerose missioni commerciali a livello internazionale.