… Negli ultimi giorni un gruppo di scienziati, architetti e informatici di cui il Frontman è Massimiliano Fuksas, ha scritto al presidente Mattarella chiedendo che nella fase di ripartenza si metta mano alla riprogettazione delle case, dei luoghi di lavoro, degli ospedali. Tutte cose necessarie, non c’è dubbio. Ma che non servono a ridurre i rischi derivanti dalla iperconcentrazione di uomini, attività, mezzi, funzioni. Servono semmai a facilitare la cura della malattia quando questa è esplosa.
E Stefano Boeri, autore di quel “bosco verticale”, grattacielo che assorbe CO2 e produce ossigeno a costi non proprio ridotti per chi ci abita, ha ipotizzato un “grande progetto nazionale” che, oltre che intervenire sugli spazi dell’architettura, si occupi del ripopolamento dei borghi abbandonati che dovrebbero essere “adottati” dalle 14 aree metropolitane italiane e ha anche ipotizzato l’istituzione di un “ministero della dispersione”.
Anche queste due visioni sono metropolitanocentriche: nel primo caso le aree interne, i borghi, sarebbero quasi dei “giardini di delizie” per quella parte di cittadini metropolitani che, avendo una seconda casa e reddito adeguato, vi si trasferirà utilizzando le potenzialità del lavoro a distanza per periodi più o meno lunghi. Nel secondo l’attenzione viene posta su quella sterminata parte del territorio italiano che è stata invasa, a partire dalla fine degli anni Settanta, da milioni di molecole edificate, per risiedere, per lavorare, per acquistare, per svolgere in forma individuale le funzioni tipicamente urbane e collettive, sfruttando l’automobile come quasi esclusivo mezzo di trasporto. Estrema conseguenza della prevalenza dell’individuo sulla comunità, la città dispersa rischia di avere una seconda vita come risposta alla densità metropolitana.
Anche in questo caso ho l’impressione che il problema debba essere affrontato, ma non costituisce il necessario cambiamento radicale delle politiche che hanno condotto alla débâcle attuale del sistema insediativo europeo e italiano in particolare.