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Orchestra Barocca Siciliana

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All photos © Orchestra Barocca Siciliana

L'Orchestra Barocca Siciliana

 
Quando ci dissero che l’Orchestra Barocca Siciliana stava per chiudere, stentavamo a crederci: l’ente che oltre 30 anni fa aveva ‘portato’ la musica barocca nella nostra terra, invitando i migliori solisti della scena internazionale e formando intere generazioni al verbo dell’esecuzione con gli strumenti originali rischiava di sparire per sempre… Bisognava far qualcosa, e in fretta! Riunita una cordata di giovani e intraprendenti musicisti e ricercatori siciliani, quasi tutti ancora in esilio o appena rientrati in patria, si è tentato il possibile (e anche l’impossibile) per evitare che un patrimonio di esperienza e conoscenza di questa portata svanisse in un attimo, senza lasciare traccia.
La scelta di Siracusa quale culla per la rinascita è apparsa, fin dall’inizio, quasi obbligata: in fondo, cosa c’è di più ovvio che fare musica barocca con gli strumenti barocchi e secondo la prassi esecutiva barocca in una delle città barocche più belle del mondo? Tuttavia, nessuno di noi in fondo ci credeva veramente: troppe volte, in passato, la nostra città ci aveva illusi, smorzando o spegnendo sul nascere significative ed ambiziose operazioni culturali, così, senza un perché, quasi per il capriccio di una madre divenuta improvvisamente matrigna per gelosia o invidia dei suoi figli.
 
Si immagini il nostro stupore nel vedere centinaia di persone riempire la chiesa di S. Martino per il concerto inaugurale della stagione 2020. È stato allora, forse, che il ‘sogno’ ha incominciato a prendere corpo: dopo anni di studi e sacrifici, conditi da effimeri successi ed innumerevoli delusioni, la ‘musica’ stava finalmente cambiando, e O. B. S. avrebbe potuto (e dovuto) dare il suo contributo per saziare la fame di Bellezza che da tempo aleggiava tra i nostri concittadini, ponendosi quale modello di coinvolgimento e partecipazione attiva alla produzione di eventi culturali di un certo spessore.
Senza l’appoggio e la motivazione dei soci, infatti, nessuno sforzo avrebbe avuto mai esito, specie in un settore come quello della musica antica, dai più ritenuta (a torto) ostica, difficile, riservata agli specialisti. Concerto dopo concerto abbiamo scoperto quanta passione ci sia nel nostro pubblico, unita al desiderio di scoprire e penetrare ogni aspetto del fatto esecutivo, in un percorso di crescita che non si è arrestato neppure nei momenti più bui, in cui l’ascolto e il dibattito a distanza hanno vinto anche l’isolamento imposto dal virus: con il sostegno e l’affetto dei soci la rinata O. B. S. ha retto l’onda d’urto della pandemia del secolo, ritrovandosi più compatta e forte di prima, alla ricerca di nuove sfide.
 
Così, durante il primo lockdown è stata concepita la Settimana Barocca, che ha ravvivato le serate agostane sotto le stelle del Chiostro del Convento dei Cappuccini, scatola sonora dall’acustica perfetta per i concerti, macchina del tempo di indiscutibile valore artistico e fascino, ma anche eremo ideale per proteggere docenti e allievi dei corsi internazionali dal frastuono della contemporaneità.
A coronamento di un anno di stupore e meraviglia, è arrivata poi la ciliegina sulla torta: il Ministero degli Esteri ha scelto il progetto Nuovo Barocco Italiano quale portabandiera della maniera italiana di fare musica, finanziandone la registrazione e diffondendolo in tutto il mondo attraverso una sezione apposita del suo portale istituzionale.
E domani? Cosa ci attende domani? Non possiamo saperlo, ma in questo primo anno ci abbiamo davvero preso gusto, e vogliamo meravigliarci/vi ancora…
Febbraio 2021
 
LUCA AMBROSIO

Presidente dell’Orchestra Barocca Siciliana, diplomato in pianoforte e in clavicembalo, ha completato la sua formazione presso la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo e la Schola Cantorum Basiliensis in Svizzera. Laureato in Musicologia presso l’Università degli Studi di Pavia, e dottore di ricerca in Scienze del Testo Letterario e Musicale, collabora da anni con diversi gruppi specializzati nell’esecuzione su strumenti originali, Nel 2016 ha vinto il vii Premio Internazionale di Studi Musicologici “F. M. Ruspoli”.