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La Festa di San Sebastiano

Ortigia, cuore antico
Marzo 21, 2021
Il Teatro Greco di Siracusa
Marzo 21, 2021
Ph. © Antonio Gerbino

La memoria della devozione nella festa di S. Sebastiano a Siracusa

 
Oggi la festa di San Sebastiano ha mantenuto l’impronta popolare, anche adattandosi ai cambiamenti sociali e culturali e trovando ricchezza proprio nella cultura.
Da diversi anni i giorni di festa si arricchiscono di iniziative culturali curate dal Comitato dei festeggiamenti, che di volta in volta ha messo in luce aspetti diversi della devozione, del culto e delle tradizioni che fanno parte della festa di San Sebastiano, non solo a Siracusa, ma anche nella provincia, dialogando quindi con altre realtà di culto che vedono in San Sebastiano il loro speciale Patrono o Protettore.
La Processione di San Sebastiano
 
La festa di San Sebastiano a Siracusa è scandita da alcuni momenti importanti e partecipati da numerosi devoti. Primo fra tutti l’apertura della nicchia che nasconde la statua del santo durante l’anno, un rito che emoziona e riafferma di anno in anno l’importanza di questo culto e della tradizione. Da quel momento il santo posto sulla sua artistica “vara” di legno intagliata e indorata, viene spostato a spalla sull’altare maggiore della chiesa e lì rimarrà fino al termine dei festeggiamenti. Il 20 gennaio è il giorno dedicato alla Polizia Municipale, perché San Sebastiano oltre che Compatrono è anche Patrono di questo corpo dello Stato che per l’occasione organizza prima una parata in Piazza Duomo e successivamente partecipa alla messa presieduta dall’arcivescovo di Siracusa. La domenica è il giorno della festa esterna e fin dal mattino la gente affolla la chiesa per partecipare alle messe e portare a casa il “pane di San Sebastiano” che viene benedetto in chiesa e successivamente offerto ai fedeli.
Nel pomeriggio ha inizio la processione per le vie di Ortigia, in una Piazza Duomo gremita di persone, fra il suono della banda musicale, lo scampanio festoso e i fuochi d’artificio, la pesante “vara” con San Sebastiano viene traslata fuori dalla chiesa e ricevere l’omaggio dei suoi devoti. Una delle usanze ancora in voga è quella – da parte dei devoti – di offrire lungo il tragitto della processione, grandi pani in forma di pesce decorati da nastri e caramelle che verranno poi battuti all’asta prima del rientro in chiesa.
Il Simulacro del santo sfila solennemente per le strette strade del centro storico, luccicando al riflesso delle luci che mettono in risalto il panneggio dorato del perizoma che ne ricopre i fianchi, le quattro frecce che trafiggono il torso e le braccia e la preziosa aureola.
Al termine della processione si svolge infine uno dei momenti più attesi della festa, che ricalca la memoria storica di un tempo, è “l’asta del pane”. Il banditore dell’asta - che appartiene ad una delle famiglie di portuali ancora esistenti e grazie alla quale si mantengono ancora i festeggiamenti di San Sebastiano – dal palchetto innanzi la chiesa della Badia rompe il silenzio dell’attesa con le sue grida per presentare i doni offerti al santo e la base d’asta. Ed è un susseguirsi di cifre urlate da destra e sinistra, uomini e donne, talvolta anche i più piccoli, si contendono i grandi pani decorati e poi ancora ceste di arance e dolciumi, tutto ciò che San Sebastiano ha per così dire “raccolto” al suo passaggio.
Lo spettacolo pirotecnico infine, illumina il freddo cielo invernale di Siracusa e scalda il cuore lasciando anche un po’ di malinconia perché la festa è finita, San Sebastiano tornerà nella sua nicchia e si aspetta già la festa dell’anno successivo.
Viva Sammastianu!
Marzo 2021
 
DARIO BOTTARO

Studia all’Istituto Statale d’Arte, si specializza in Pittura e Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Noto e completa gli studi sul patrimonio artistico presso l’Istituto di Scienze religiose S. M. di Monte Berico. Studioso del culto di Santa Lucia, ha pubblicato diversi volumi tra i quali, di recente, Santa Lucia nella pittura aretusea. Pale d’altare e dipinti devozionali nelle chiese della provincia di Siracusa. Ha catalogato il prezioso corredo del Simulacro argenteo della Santa e ha diretto la collana editoriale della Deputazione della Cappella di S. Lucia di Siracusa. Per Morlacchi editore ha collaborato al testo Lux in tenebris lucet.