Il Museo del Papiro apre nel 1989 ma la sua storia ha inizio nel 1962 quando Corrado Basile, un ragazzo figlio di una famiglia di decoratori, si appassiona all’arte egizia e inizia a sperimentare la fattura della carta di papiro da autodidatta, quasi per scommessa. Non è soddisfatto dei risultati, ma la passione lo spinge a studiare e, pur senza grandi mezzi economici, a viaggiare in Italia e all’estero anche solo per cercare un libro. Nel 1964 arriva al Museo Egizio di Torino, il tempio dell’Egittologia, alla ricerca di pubblicazioni e campioni di papiri antichi da analizzare e lì fa uno degli incontri più importanti della sua vita, quello con Silvio Curto, che lo ricordò in seguito come un “giovane dagli occhi fiammeggianti…che mi chiese cosa si sapesse delle pagine del papiro nell’Egitto antico…fui lieto di dare a Corrado Basile ‘patenti’ - come si sarebbe detto nell’Ottocento – onde accedere ad altri Istituti egittologici per la sua ricerca”, ricerca che non si è mai più fermata e lo ha portato a intrattenere rapporti con altri musei egizi, Berlino, Londra, Parigi, a viaggiare in varie città d’Europa, in Egitto, lungo tutto il Nilo, persino in Ciad, luogo molto pericoloso da cui erano fuggite anche le missioni religiose, per andare a prendere l’ultima barca esistente costruita con i papiri, oggi conservata nel Museo che porta il suo nome e nei cui uffici, alle pareti, è esposta la straordinaria galleria fotografica di questa storia affascinante.