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Il Museo del Barocco virtuale

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Il Val di Noto e la meraviglia dei luoghi.

Verso un museo del barocco virtuale

 
Ci sono molti modi di raccontare il patrimonio. La Sicilia Sud-Orientale offre una cospicua concentrazione di beni culturali, architettonici e ambientali che va dall’età pre-greca a ben oltre il barocco. I beni di quest’area hanno ciascuno una propria storia da 'raccontare'. Il Centro Internazionale di Studi sul Barocco in collaborazione con l’Università di Catania, ha da tempo sviluppato per l’area del Val di Noto il progetto di ricerca nazionale NEPTIS "soluzioni ICT per la fruizione e l'esplorazione "aumentata" dei Beni Culturali", con l'intento di raccontare 'storie' capaci di svelare la meraviglia dei luoghi e stimolare la curiosità al viaggio sia virtuale che reale.
Il sito preso in esame, indicato come 'circuito barocco del Val di Noto' suggerisce, per la sua eccezionalità, la definizione di modelli di percorsi volti a mettere in rapporto il passato con il presente; dei veri e propri sentieri dell'identità che mettono in connessione centri maggiori e centri "minori" ma di spiccata caratterizzazione e fortemente attrattivi, inseriti in ambiti paesaggistici e archeologici d'eccellenza.
Questi percorsi permettono di unire i centri maggiormente attrattivi come Siracusa e Noto con altri ugualmente rappresentativi per la ricchezza del patrimonio, ma considerati ‘minori’, con l'obiettivo di intrecciare luoghi ad alta concentrazione di testimonianze di età barocca con rilevanti siti archeologici. L’itinerario che riguarda Noto, ad esempio, rimanda così a Noto Antica, quello relativo a Palazzolo Acreide ad Akrai mentre Ferla e Sortino rimandano al sito di Pantalica.
Incipit degli itinerari tematici è Piazza Duomo a Siracusa per il rapporto unico che unisce il suo spazio con l’architettura e per la capacità di trasformarsi in scenografia della spettacolarità barocca.
 
Questo, come altri temi individuati, permette di porre in relazione Siracusa ad altri centri del Val di Noto nella progettazione di molteplici percorsi. Da Siracusa si dipartono infatti numerosi itinerari che rimandano a temi e a siti poco conosciuti e poco frequentati.
Tra i tanti suggestivi itinerari sviluppati, "Facciate a torre e chiese Madri in Val di Noto" prende in considerazione i prospetti, elementi architettonici che ha caratterizzano e rendono unico il territorio, sviluppandosi tra centri maggiori come Siracusa, Noto, Ragusa, e centri minori tra cui Floridia, Buccheri, Avola, Militello e così via, restituendo parte del corpus dell'architettura religiosa barocca del Val di Noto legata al rinnovamento urbano post 1693.
Altri itinerari privilegiano percorsi naturalistico-archeologici mettendo in relazione città i cui siti furono abbandonati in seguito al sisma del 1693 e città di nuova fondazione. Ne sono esempio i territori di Avola e Noto, i cui nuovi centri non possono essere compresi appieno senza considerare il legame, inscindibile, con l’originaria città antica in cui giacciono sepolte le vestigia di un'epoca altrettanto gloriosa.
Questo binomio, ancora oggi sconosciuto ai flussi turistico-culturali, costituisce il punto nodale di un itinerario della memoria, suggerendo una lettura della storia urbana da attuarsi anche attraverso le sue tracce e i suoi frammenti, permettendo di mettere a sistema un insieme di dati, con l'obiettivo di rintracciare relazioni, dissonanze o analogie tra i beni architettonici, dando forma ‘all'ossatura' del museo virtuale del barocco del Val di Noto, la cui realizzazione, tramite la creazione dell'app, in avanzata fase di sperimentazione, permette di completare il percorso di conoscenza, valorizzazione e fruizione dei siti, abbracciando il concetto di musealità diffusa.
Col supporto del Centro Internazionale di Studi sul Barocco, prestigioso istituto di ricerca e valorizzazione del patrimonio barocco siciliano che da tempo studia e sviluppa percorsi culturali tematici nel circuito barocco del Val di Noto in rapporto con altre aree regionali italiane e nell'area del Mediterraneo, si vuole dare compiutezza alla realtà museale sperimentando una nuova forma espositiva da affiancarsi a quella tradizionale. Una 'rete' dunque che connette più siti in funzione della loro identità.
Gli itinerari rappresentano una prospettiva di turismo sostenibile e uno strumento per consolidare e valorizzare il ricco e stratificato patrimonio identitario che il Val di Noto possiede, facendo ricorso all'innovazione tecnologica per rinnovare l'immagine e la capacità di comunicare all'interno del sistema.
Gennaio 2021
 
SIMONA GATTO

Laureata in Architettura e Dottore di Ricerca in Estetica, svolge attività di coordinamento e collabora all'attività di ricerca e all'organizzazione di mostre ed eventi nel Centro Internazionale di studi sul Barocco. È autrice di saggi sul patrimonio culturale dell'area del Val di Noto e in particolare sull’architettura effimera in Sicilia. È stata insegnante a contratto di Storia dell'Architettura nell'Università di Catania e assegnista di ricerca presso la SDS di Architettura di Siracusa.