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Lisa Barbera

Ermanno Olmi a Siracusa
Febbraio 10, 2021
Muriel Mayette-Holtz
Febbraio 12, 2021
Ph. © Lisa Barbera

Lisa Barbera: L’arte non è un pacco di biscotti

 
È nata a Enna Lisa Barbera, ha studiato a Catania e ha viaggiato in un sacco di posti. A Siracusa, dove si è fermata nel 2013, ha inizio l’attività artistica che l’ha resa nota. A Enna frequenta l’Istituto d’arte e, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti a Catania, vive freneticamente nella città etnea per diversi anni dividendosi tra tanti amici e frequentazione di ambienti artistici da una parte e attività nel sociale dall’altra. Si specializza in computer grafica e studia fotografia, impara il sistema Braille e si diploma come assistente all’infanzia, lavora nei laboratori contro la dispersione scolastica con i bambini di Librino e nell’atelier di un’arteterapeuta.
A Siracusa, dove arriva dopo una parentesi nel Nordest e un ritorno a casa, nasce sua figlia e quasi contemporaneamente riprende a disegnare, dopo tanto girovagare e tante esperienze, perché capisce che la pittura la fa stare bene e l’aiuta a ritrovare un’identità. “Ho iniziato a creare questi miei personaggi – racconta Lisa - come se fossero amici che potessero capirmi, persone che per me avevano un’anima e quando disegnavo l’ultimo elemento, gli occhi, sembrava che mi guardassero dentro la mia stanza. Questi personaggi rappresentavano me, disegnavo per me, non disegnavo per esibirmi”.

"Non mi piace rendere l’arte una merce come un pacco di biscotti; l’opera d’arte deve essere amata da chi l’acquista e trattata con rispetto"

E anche oggi non sembra essersi allontanata molto da quel sentimento, la sua notorietà l’ha costruita tutta su conoscenze dirette maturate partecipando a piccole esposizioni e su una notevole abilità nell’uso dei social media dove si autopromuove con efficacia. Ha rinunciato a far parte del “sistema dell’arte” perché detesta che qualcun altro debba mercificare un’opera dove lei mette il suo mondo, la sua anima. “Non mi piace rendere l’arte una merce – afferma con passione – come un pacco di biscotti; l’opera d’arte deve essere amata da chi l’acquista e trattata con rispetto”. E sembra proprio che questo suo modo di essere artista raggiunga il cuore dei suoi estimatori, al punto che spesso la chiamano dopo avere acquistato un’opera per raccontarle le sensazioni che provoca loro averla in casa e ai quali lei chiede qualche volta di suggerirle il titolo di un quadro appena finito.

 
È una pittura che sembra un’illustrazione, quella di Lisa Barbera, ma invece è molto materica, fatta di pennelli e colori, rigorosamente senza computer grafico. Quando le chiedo di definirla, mi risponde di avere letto su una rivista che opere simili alle sue si possono definire “espressioniste fantasy”. Lo dice ridendo perchè questa cosa della definizione le sembra una banalità, il suo vero stile è quello di una pittura che unisce l’arte al sociale.
Gennaio 2021
 
ANTONIO GERBINO

Una vita passata a raccontare storie con le parole, la penna, la macchina per scrivere, il computer, l’obiettivo. L’ultima in ordine di tempo, nel libro Il patrimonio degli equivoci. Allarme beni culturali in Sicilia. Non ho resistito all’idea di guidare SiracusaCulture, di cui sono Direttore responsabile.