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Le Zone Umide

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All photos © Fabio Cilea

Le Zone Umide

 
La Sicilia, per la sua posizione centrale nel Mediterraneo, è stata sempre terra di incontri di genti, culture e lingue. Analogamente, l’Isola riveste un ruolo di centralità nel mondo naturalistico europeo così da ospitare piante e animali che non potrebbero incontrarsi, nello stato spontaneo, in nessun altro luogo del mondo. In ogni periodo dell’anno nelle aree umide della Sicilia sud-orientale si possono osservare numerose specie di uccelli il cui numero varia, anche nella quantità, con il cambiare delle stagioni e delle condizioni ambientali.
Assai importante è il ruolo ricoperto dalla Sicilia nella migrazione da e per l’Africa degli uccelli migratori che ben due volte l’anno affrontano lunghi e faticosi viaggi che li porteranno dai quartieri di nidificazione (Europa) a quelli di svernamento (Africa). Percorrono da migliaia di anni, affrontando pericoli e difficoltà,una strada sempre uguale che negli ultimi decenni l’uomo ha trasformato, mettendo in pericolo molte di queste specie. Durante i viaggi di migrazione, è fondamentale disporre di luoghi di sosta idonei e sicuri per ogni specie come sono le aree umide che, al tempo dei Romani, coprivano circa il 10% dell’area geografica italiana, mentre oggi coprono solo l’1,1% del territorio nazionale.
Casa del Salinaro a Vendicari, con fenicotteri e cormorani
Monte Etna con fenicotteri
 
Uno dei luoghi più importanti in Europa per la migrazione degli uccelli è il territorio che va dall’Oasi del Simeto fino ai Pantani di Pachino. Per questo motivo la Regione Siciliana ha istituito numerose aree protette che hanno preservato le aree naturalistiche più interessanti e più belle della regione. La sola provincia di Siracusa vanta 10 riserva naturali, di cui 4 sono aree umide costiere, diversi siti Natura 2000 e Zone di Protezione Speciali (ZPS) di grande interesse ornitologico.
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Gli uccelli migratori delle zone costiere

Nei mesi di dicembre-febbraio, molte anatre si fermano per passare qui il periodo invernale. Le più comuni sono i fischioni, le Alzavole, i Mestoloni, i Moriglioni, i Codoni, le Volpoche ma è anche possibile osservare delle vere e proprie rarità come le Morette tabaccate e le Anatre marmorizzate. Con le anatre svernano numerose Folaghe, Svassi maggiori e piccoli, Cormorani ed un numero variabile di Aironi cenerini, Aironi bianco maggiore, Garzette.
 
Grosse concentrazioni di gabbiani usano gli stagni, soprattutto quando il mare è agitato. Gabbiani comuni, Gabbiani corallini, Zafferani, Gabbiani rosei sono facilmente incontrabili in questo periodo dell’anno. Fra rapaci più comuni delle aree umide della Sicilia sud-orientale troviamo il Falco di palude e il Falco pescatore. Inoltre, svernano numerose Aquile minori, Aquile anatraie e Bianconi.
Con la migrazione primaverile, che si protrae da fine febbraio a tutto maggio, si possono incontrare le bianche Spatole, il curioso Mignattaio e molti altri trampolieri di medie e piccole dimensioni come Cavalieri d’Italia, Chiurli maggiori e minori, Avocette, Pittime reali, Combattenti, e, nella tarda primavera, Gambecchi e Piovanelli in viaggio verso le zone artiche di nidificazione. Le campagne alberate attorno ai pantani si animano di piccoli uccelli anch’essi proveniente dal continente africano: Pigliamosche, Balie nere e dal collare, Cutrettole, Sterpazzoline, e ancora Tortore, Rigogoli, Upupe, Gruccioni, Cuculi mentre il cielo sopra le aree umide è sorvolato da Rondini, Rondoni e Balestrucci.
Pantani d'inverno con stormi di anatre
Casa del Salinaro, Vendicari
 
La stagione riproduttiva degli uccelli delle zone umide della Sicilia sud-orientale va ma marzo a luglio e vede coinvolte numerose specie. Cavalieri d’Italia, Fraticelli, Fratini, Germani reali, Folaghe ma anche Avocette, Volpoche, Polli sultani, e, nella sola riserva naturale di Saline di Priolo, i Fenicotteri. Questa specie è ormai una presenza costante di tutto il sistema umido della Sicilia sud-orientale, dove si sposta da zona umida a zona umida, sempre alla ricerca di cibo e del giusto livello idrico.
La migrazione più appariscente delle zone umide della Sicilia sud-orientale, è quella post-riproduttiva (detta anche migrazione autunnale). Già a luglio, alcuni uccelli riprendono la via verso sud per raggiungere il continente africano. Da settembre in poi si assiste ad una accelerazione dei passaggi con stormi, a volte composti da centinaia di esemplari, di Garzette, Aironi cenerini, Cicogne bianche, Beccacce di mare, Gabbiani rosei, Sterne maggiori, e numerosi limicoli come Pettegole, Pantane, Gambecchi, Chiurli, Albastrelli.
Scritto da Fabio Cilea, aprile 2020
 
FABIO CILEA

Laurea in Biologia Ambientale, è un naturalista e direttore della Riserva Naturale Saline di Priolo per conto dell’associazione Lipu. Si occupa di problemi relativi alla conservazione di diverse specie di uccelli con particolare attenzione per una piccola sterna conosciuta con il nome di Fraticello. Per conto di ISPRA è coordinatore provinciale del Progetto di Censimento degli Uccelli Svernanti – Progetto IWC. È anche membro del IUCN SSC Flamingo Specialist Group. Al suo attivo ha diverse pubblicazioni relative al territorio siracusano e sugli aspetti faunistici delle aree umide costiere siciliane sia a carattere scientifico che divulgativo.