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Exedra ARTS

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All photos © S.K.

Il Teatro non è una cosa per Giovani?

 
Il teatro non è una cosa per giovani. È un dato di fatto. È un fatto di dati. Ci ho riflettuto a lungo e credo che il problema si possa ridurre a questo: i giovani non sentono il teatro, né con le orecchie né col cuore. È colpa loro?
Non sono una critica teatrale, sono un’attrice.
Penso che se le giovani orecchie non sentono il teatro è perché quest’ultimo parla loro troppo piano o troppo lentamente, tanto da cullarli in una nenia soporifera. O forse grida e si strugge per dolori troppo forbiti, troppo dotti, non i loro dolori, insomma perché blatera una lingua incomprensibile.
Se i giovani cuori non sentono il teatro è perché quest’ultimo non restituisce loro l’empatia che pretende.
La mia conclusione? Se il teatro non è una cosa per giovani, dobbiamo chiedere spiegazioni al teatro, non ai giovani.
Mi suonano in testa risposte lapidarie.
Se i giovani non capiscono il teatro è perché sono ignoranti.”
Quello è uno spettacolo per ragazzini, mica roba seria!”
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“Se i giovani non capiscono il teatro è perché sono ignoranti.”

“Quello è uno spettacolo per ragazzini, mica roba seria!”

 
Luoghi comuni, sciocchi pilastri di un credo purista - questo sì ignorante e autodistruttivo - che sul palco idolatra l’ostico, l’inconcludente, la perfezione formale e, sopra ogni altro dio, la quarta parete, ovvero quella muraglia invalicabile che separa i registi/attori inarrivabili dal pubblico plebeo (ma colto, perché “Se va a teatro è perché ne capisce”).
Non sono una critica teatrale, sono un’attrice.
Non mi fermo all’analisi, agisco.
Nel 2019 organizzo una settimana di workshop teatrali per Exedra Mediterranean Center e mi rendo conto di quanto entusiasmo i giovani partecipanti dimostrano a prescindere dall’età o dal background culturale. E allora con Salvo Canto e Fiammetta Alonge creiamo Exedra ARTS, un “dipartimento” interno a Exedra dedicato allo sviluppo e alla promozione di iniziative teatrali che avessero come scopo principale quello di rimodulare il linguaggio del teatro affinché risultasse a “portata di ragazzo”, senza per questo inficiare la qualità dei contenuti.
Obiettivo: avvicinare i giovani alla realtà del teatro avvicinando il teatro alla loro realtà.

Partiamo dall’idea che il teatro diverte (non solo i giovani) quando non dimentica di essere, prima di tutto, gioco (sarà un caso che in inglese e in francese si usa una sola parola per entrambi i verbi, giocare e recitare?). E non sono proprio i giovani quelli accusati di mettere il gioco e le loro diavolerie virtuali prima dello studio, persino prima della loro stessa vita sociale?

Dovevamo partire da qui, dal gioco.

 
Lanciamo Exedra ARTS con “Misfatto a Palazzo”, un Live Game in cui il pubblico, in un percorso itinerante, si confrontava direttamente con gli attori per portare a termine un’indagine e risolvere, appunto, il Misfatto.
Sotto le mentite spoglie di un Cluedo vivente, si realizza il nostro vero piano: imprimere nella memoria dei nostri spettatori (pochi gli over 30, pochissimi gli over 50) l’esperienza di un contatto diretto con gli attori e col mondo della recitazione.
È stato un successo, una grande soddisfazione.
E allora abbiamo deciso di andare oltre realizzando produzioni teatrali che parlassero ai giovani di Storia, soprattutto storia locale, la loro storia. Nascono così gli spettacoli “I fiori della Resistenza”, “Il manifesto infame – Siracusa 1837” e la storicommedia “Federico [e il suo] Secondo”.
I giovani c’erano. Erano il nostro pubblico.

A un anno dall’esordio, lanciamo anche “A.R.T.S. - Approaching Reality with Theatre Skills” e “A.R.T.S. - Alternative Research in Theatre Studies”, due percorsi di teatro sperimentale in italiano e inglese, il primo dei quali, in particolare, si propone di “iniziare” i giovani prima ancora che alla pratica del teatro, alla pratica dello stare insieme nel rispetto reciproco, attraverso giochi ed esercizi condotti, per tutto il primo anno, sul tema della Fiaba. Nell’arco di una settimana raccogliamo adesioni entusiastiche di ragazzi e ragazze che si commuovono, si esprimono, si divertono, si lasciano andare

.

Loro ridono.

Noi ridiamo (con) loro il teatro.

Gennaio 2021
 
SARA CILEA

Attrice siracusana laureata in Drama in Inghilterra. Vivo a Siracusa e lavoro a Exedra Mediterranean Center dove accolgo studenti provenienti da tutto il mondo ed insegno loro la lingua e la cultura italiana (soprattutto siciliana!). Produco spettacoli su tematiche storiche e locali e dirigo un corso di teatro rivolto ai giovanissimi. Nello staff di SiracusaCulture curo le traduzioni.